CENNI STORICI

Dai resti di utensili e di armi ritrovate, appartenenti alle varie epoche preistoriche, possiamo dedurre che il territorio di Vairano era frequentato dall’uomo a partire da 700.000 anni fa. Essi vivevano in caverne o in capanne di rami, come documentano i buchi dei pali lasciati nel terreno ritrovati tra il Monte S. Angelo e Monteforte.

Una delle prime civiltà nella nostra zona fu quella degli Opici. Ad essi subentrarono gli Etruschi, poi i Sanniti e i Sidicini.

I Sanniti costruirono sui nostri monti città fortificate come si deduce dai resti delle mura visibili sul Montauro, Caievola e Monteforte. Nel 354 a.C. Vairano faceva parte del territorio dei Sanniti e continuò ad esserlo anche dopo la prima guerra romano-sannitica. Nel 290 a.c. il territorio passò ai Romani che lo diedero in gestione ai Sidicini. Con i Romani ci fu la “pax romana “, un periodo di pace che durò molti secoli, durante il quale gli abitanti fondarono villaggi agricoli, detti “pagi” di cui restano tracce in diverse località del comune e un ponte a schiena d’asino in località Frattelle.

All’ VIII secolo risalgono i primi documenti che attestano i toponimi di Patenaria e Bairanum. In questa epoca probabilmente esisteva una primitiva fortezza che serviva per difendersi dagli attacchi dei barbari e dei saraceni. Nell’XI sec. con l’arrivo dei Normanni, che sottomisero i Longobardi, il territorio fu inserito nel Regio Demanio della Corona Sveva. Le prime notizie certe della fortezza risalgono agli ultimi anni del secolo XII infatti nel 1191 l’imperatore Enrico II di Svevia concesse il castello a Roffredo dell’Isola Abate di Montecassino. Nel 1193 i Vairanesi si opposero a tale decisione e respinsero l’assedio delle truppe di Montecassino e Imperiali in uno storico confronto. La fortezza ha subito nel corso dei secoli diversi assedi come quello violento del 1437 quando le truppe del Vitellesco, alleate degli Angioini contro gli Aragonesi, entrarono a Vairano distruggendolo. Successivamente un terremoto distrusse completamente il borgo che nel corso dei secoli ha subito diverse ricostruzioni e trasformazioni; le più importanti furono quella operata intorno al 1495 dal feudatario Aragonese Innico II d’Avalos e quella del Barone Mormile nel 1660 che gli fece assumere un aspetto residenziale.

Negli ultimi anni del secolo XV Innico II d’Avalos fece restaurare e potenziare il castello e le mura del borgo. La ristrutturazione operata dal d’Avalos deve essere considerata la più importante poiché segnò l’adattamento delle strutture alle tecniche architettoniche aragonesi : le torri furono abbassate e livellate con le cortine mentre le murature e le scarpe furono potenziate, in modo da dare al borgo un aspetto più arcigno e compatto. Il giorno 11 novembre 1507 ebbe luogo la prima numerazione (oggi censimento ) dei tre antichi casali di Vairano: Terra (borgo medioevale), S. Maria a Fratta, e Greci, in tale anno a Vairano si trovavano 126 famiglie con un numero complessivo di 653 abitanti presenti, 1 assente, 19 forestieri e 9 sacerdoti. Molti nomi di famiglie sono scomparsi ma altri rimangono ancora come i seguenti: (nella cinta muraria) Petruccio, Del Borgo, Santoro, Martino, Vallante, Fusco, D’Arezzo, Montanaro, Siciliano; (nel Casale S. Maria a Fratta) De Angelis, Funaro, Geremia, De Bartolo, Pinto, Picozzo, Marrocco, Pulcini, Riccitello; (nel Casale dei Greci) Martino, De Simone, Santagata, Caiazza, De Pascale, Zanfagna , Di Zoglio ,Vallone e Greco.

Fino al 1590 Vairano passò di mano in mano a diversi feudatari amici degli Aragonesi, finché insieme a Marzanello fu acquistato da Antonio Mormile che riunificò i due territori e ristrutturò il Castello nel 1660 trasformandolo da fortezza militare a edificio residenziale. La famiglia Mormile possedette la baronia di Vairano fino al 1806 con l’eversione del feudalesimo da parte di Napoleone Bonaparte. Dal 1700 Vairano ebbe un grande crescita demografica, culturale e sociale che durò fino alla fine del 1800. Ne sono testimonianza i tanti studiosi vairanesi che hanno lasciato trattati di matematica, di storia ecc., e i numerosi e magnifici palazzi edificati in quel periodo nella zona pianeggiante ai piedi del borgo quasi tutti ornati di bei portali ribassati e a tutto sesto in pietra calcarea e in tufo.

Il territorio di Vairano è stato protagonista anche durante il risorgimento italiano infatti è proprio nel nostro territorio, a Taverna Catena, che avvenne lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II nel quale fu sancita l’unità d’Italia.

 
 
 

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